Al Dipartimento di Economia di UniME si è tenuto un interessante dibattito sul Concordato Preventivo Biennale

Un interessante dibattito si è tenuto presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Messina, dal titolo “Concordato Preventivo Biennale e Adempimento Collaborativo: scelte tributarie strategiche dell’impresa”, tenuto nell’ambito del Ciclo di Lezioni di “Diritto Tributario dell’impresa” tenute dal Prof. Francesco De Domenico, nel Corso di Laurea Magistrale in “Consulenza e Professioni” del citato Dipartimento.

L’Evento è stato organizzato in sinergia con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina.

Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine Dott. Francesco Vito, ha introdotto il dibattito il Prof. Francesco De Domenico, sottolineando altresì l’aspetto dell’attualità della tematica alla luce della recente proroga al 12 dicembre 2024, voluta dal Governo Meloni, che impone alle piccole e medie imprese ed ai professionisti la scelta di aderire o meno a questo nuovo mezzo di “compliance fiscale”.

Il Prof. Mauro Beghin, Ordinario di Diritto Tributario dell’Università degli Studi di Padova, ha messo in evidenza le diverse problematiche giuridiche inerenti l’introduzione nel nostro Ordinamento Tributario di questo nuovo strumento che, nell’auspicio dello stesso Legislatore, avrebbe il fine di razionalizzare gli obblighi dichiarativi e favorire l’adempimento spontaneo; ma rischia di non avere il pieno interesse e gradimento dei soggetti interessati, cioè delle piccole e medie imprese e dei professionisti, con la possibilità di incorrere in problemi di costituzionalità, in quanto l’oggetto della tassazione non dipende dalla realizzazione di un reddito.

Il Concordato Preventivo Biennale è una sorta di “accordo” posto in essere dal contribuente con il Fisco che permette ai soggetti interessati, per due anni, di pagare le tasse non in base agli effettivi guadagni, ma sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate, favorendo così l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi.

Il Concordato Preventivo Biennale è, dunque, un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi previsto dal Decreto Legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024 e dal Decreto Legge n. 167 del 14 novembre 2024 e possono accedervi i contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) di cui all’articolo 9-bis del Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50.

Il Concordato Preventivo Biennale, ha sottolineato il Prof. Beghin, “rientra nella reiterata tendenza volta ad individuare forme di catastizzazione dei redditi che per loro natura dovrebbero, invece, essere determinati sulle risultanze di una contabilità basata sulla contrapposizione di ricavi e costi”.

Dal dibattito è anche emerso la possibilità che questo “nuovo strumento” verosimilmente sia stato creato dal Legislatore nel tentativo di incrementare il gettito fiscale, ma probabilmente, rientra in un ennesimo tentativo di incrementare il gettito tributario compromesso non solo dalla elevata evasione tributaria, ma anche dalla difficoltà del sistema fiscale italiano di porre in essere un capillare controllo tributario.

Il Prof. Giuseppe Ingrao, docente di Diritto tributario presso l’Ateneo Peloritano si è soffermato sull’”adempimento collaborativo” che coinvolge le imprese di medie e grandi dimensioni e che “dovrebbe valorizzare il rapporto di collaborazione e fiducia tra Fisco e contribuente, attraverso una interlocuzione costante e preventiva sui rischi fiscali che emergono dallo svolgimento dell’attività economica”.

All’”adempimento collaborativo” possono oggi aderire le imprese con ricavi inferiori al livello minimo di fatturato di 100 milioni di euro. Tale regime, ha sottolineato il Prof. Ingrao “rappresenta una sfida culturale per le imprese, le quali dovranno assumere un atteggiamento finalizzato, più che alla mera minimizzazione delle imposte da pagare, alla prevenzione del rischio, anche reputazionale, conseguente agli accertamenti tributari, secondo una prospettiva nella quale i maggiori costi sostenuti dalle aziende per la predisposizione del c.d. Tax control framework verrebbero compensati dalle premialità in termini di riduzione dei tempi in cui si soggiace al rischio di accertamento”.

All’Evento hanno partecipato numerosi studiosi della materia, studenti dell’Ateneo e Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili dell’Ordine di Messina, per i quali ha rappresentato altresì una valida occasione di aggiornamento e di formazione.

Il Dipartimento di Economia dell’Ateneo Peloritano, diretto dal Prof. Gustavo Barresi, non è nuovo nell’ospitare simili attività, che senza dubbio rivestono dei momenti culturali e professionali di un certo spessore scientifico anche a favore della cittadinanza messinese.

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