Nell’ambito degli eventi organizzati in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, l’Università di Messina ha messo in campo , come ogni anno, una serie di iniziative; tra queste, un workshop formativo sui temi di “Riconoscimento precoce dei segni di violenza psicologica nelle coppie” e di “Relazione genitori-figli: modelli di accudimento funzionali e disfunzionali”, rispettivamente a cura della prof.ssa Carmela Mento, della dott.ssa Clara Lombardo e delle prof.sse Francesca Liga e Maria Cristina Gugliandolo.
“L’Atrio del Rettorato- ha detto la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari – sin da questa mattina ospita anche un desk a cura del Centro di Ricerca e Intervento Psicologico d’Ateneo a cui gli studenti hanno potuto fare riferimento per l’effettuazione di questionari dedicati e interviste utili per comprendere il sentore rispetto al problema della violenza di genere e per orientare le strategie di prevenzione più corrette. L’attività seminariale in Aula Cannizzaro consente di avere un quadro più completo sui temi del riconoscimento precoce dei segnali disfunzionali di violenza e dei modelli della relazione genitori-figli. Un altro evento è stato un momento di riflessione nello spazio antistante l’Aula Magna del Polo Papardo, dove è stata collocata la Scarpa Rossa, un simbolo che ci accompagna sin dal 2009 nella lunga battaglia contro la violenza di genere per affermare i diritti di tutte le donne”.
Il workshop in Aula Cannizzaro, con numerosissimi studenti presenti, è stato inaugurato dalle parole della prof.ssa Francesca Liga, Direttrice CeRIP: “Da diversi anni le attività dell’Università di Messina per il contrasto alla violenza di genere sono sempre più vive ed oggi lo sono ancora di più. Si tratta di iniziative volte alla prevenzione di un fenomeno che, come mostrano le percentuali, è ancora molto presente a causa di una immagine distorta della donna, percepita come oggetto e non come soggetto. Le relazioni sentimentali possono nascondere molte insidie e sfociare in episodi di violenze, fisiche e/o psicologiche, anche in contesti inattesi. È fondamentale sapere come riconoscere in anticipo i comportamenti disfunzionali ed esplorare tutto ciò che può riguardare rapporti e relazioni come, ad esempio, quella tra genitori e figli nell’ambito familiare, dove si può rischiare la trasmissione intergenerazionale di comportamenti nocivi”.