Come da tradizione il Ferragosto si conferma per la città dello stretto, un periodo fervido di appuntamenti, manifestazioni, eventi, fonte di attrazione per turisti provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero. Ma l’evento clou dell’estate messinese è senza ombra di dubbio la processione della Vara, la macchina votiva , che rappresenta l’assunzione in cielo della Madonna, possiede una caratteristica che la rende una processione unica, la Vara è trainata da migliaia di tiratori tramite delle corde di canapa lunghe110 metri, per un percorso di 3 KM. Nel corso dei secoli ha subito molti cambiamenti, che in realtà sono delle evoluzioni legate alle esigenze dei tempi, come sottolinea il professore Dario Caroniti, noto storico della città metropolitana, la Vara attraverso il suo exursus storico sociale ha perso i connotati originari di festa pagana, nata nel 1535 come carro trionfale per salutare l’ingresso in città dell’imperatore Carlo V, successivamente trasformato in carro processionale, in macchina devozionale che con la sua forma piramidale raffigura l’assunzione dell’anima della Vergine in cielo; oltre mille sono le persone che la trainano sull’asfalto bagnato, capicorda, vogatori, timonieri, ma tutti all’unisono tiradores, mossi dalla grande devozione, tirano implorando il perdono, la redenzione di tutti peccati, di colpe umane da espiare, la Vara è la rappresentazione sublime di un popolo che sorretto dalla fede si mette in cammino, esempio di identità e di una messinesità travagliata, come ribadisce il professore Caroniti, è la processione più sentita dal popolo messinese , emblema di simboli sacri. Monsignor Giò Tavilla, parroco della chiesa di Santa Caterina, descrive la processione come una storia di fede, lunga 500 anni, un rituale pieno di significato religioso, che coniuga tradizione e devozione di tutti i messinesi, senza differenze di ceti ed appartenenze politico, sociali alla Madonna Assunta. Monsignor Tavilla ci spiega come attraverso i secoli si è andata radicando la grande valenza sacra di una cerimonia liturgica che ha soprattutto uno scopo espiatorio, propiziatorio, gratulatorio, capace di portare anche i cuori più duri al miracolo dei miracoli: la conversione. Solo attraverso una vera conversione l’uomo abbraccia la fede, come una voce che ogni giorno ci parla, ci ridà fiducia, ci rialza, redime i nostri peccati. “ Ed è consolante pensare a questa voce che non si stanca, che continuamente parla al nostro cuore, che ci ricorda che possiamo essere diversi da quello che siamo stati”. L’eco della festa che si celebra a Messina il 15 agosto riecheggia in tutto il mondo, soprattutto attraverso la memoria di chi nato a Messina è stato costretto dalle vicissitudini della vita a trasferirsi altrove, questo c’è l’ha ben chiaro il giornalista Domenico Intredonato, presidente regionale dell’Ucsi, che è riuscito a concretizzare un idea, un progetto molto significativo: mettere in rete i messinesi del mondo , proprio in occasione della processione della vara, per dar voce ad esperienze, emozioni, tradizioni che hanno portato pezzi di messinesità in tutto il pianeta, grazie a questo progetto, si è riusciti a realizzare un ponte comunicativo, che non conosce confini. Dal confronto delle diverse esperienze ne è scaturita una riflessione, un arricchimento un ampliamento di orizzonte che supera tutti i confini, Domenico Interdonato , che svolge la sua attività di giornalista con grande passione, evidenzia l’importanza ed il forte potere della comunicazione, del mondo dei media, e dell’evoluzione tecnologica che grazie allo streaming ha decisamente celebrato una rivoluzione.
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