Il Turismo delle Radici al centro di un affascinante dibattito che si terrà presso l’Aula Cannizzaro dell’Ateneo di Messina

Presso l’Aula Cannizzaro dell’Università degli Studi di Messina, martedì 3 dicembre 2024, con inizio alle ore 16:00, si terrà un affascinante dibattito dal titolo “Memoria, Identità, Ritorno. Lo stato dell’arte del turismo delle radici in Sicilia” organizzato dal Consorzio Messina Tourism Bureau, partecipato dalla Città Metropolitana di Messina e dall’Ateneo Peloritano.

Con il turismo delle radici, che rappresenta un nuovo modello di turismo, si ha la possibilità di creare interessanti vantaggi per i viaggiatori e per le comunità locali, aiutando altresì lo sviluppo sostenibile, la conservazione delle tradizioni culturali e la governance del turismo dei borghi, dei piccoli comuni, delle aree rurali e delle città che hanno dato i natali agli avi delle persone, di origine italiana, che vivono all’estero e che desiderano conoscere le proprie radici familiari.

Nel corso dell’evento saranno divulgate le risultanze delle attività realizzate durante l’anno 2024 e saranno presentate alcune nuove iniziative, tra cui la “Rete metropolitana dei Comuni per il turismo delle radici” e la “Rete dei musei siciliani dell’emigrazione”.

Introdurrà i lavori il Prof. Filippo Grasso, docente dell’Università di Messina. Interverranno Gaetano Majolino – Presidente del Consorzio Messina Tourism Bureau, Catia Dal Molin – Gens Turismo Genealogico Italia-Brasile e Centro Studi Emigrazioni Luigia Muraro, Giovanni De Vita – Consigliere d’Ambasciata, Coordinatore nazionale Turismo delle Radici, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Fabrizio Ferreri – Assegnista di ricerca in sociologia del territorio, Università di Catania, Fabrizio Antolini – Professore dell’Università di Teramo, Componente l’Osservatorio Nazionale del Turismo presso il Ministero del Turismo, Past Presidente della Sistur, Maurizio Giambalvo – Italea Coordinatore regionale Sicilia, Progetto PNRR Turismo delle Radici, Marcello Saija – già professore Università di Messina, Direttore del Museo Eoliano dell’Emigrazione in Salina, Filippo Ricciardi – Sindaco di Limina Comune di Emigranti, Marco Platania – Università di Catania, Delegato Sistur Regione Sicilia, Nicola Salerno – Fiavet e Managing director Edmont viaggi.

Questa nuova forma di turismo va oltre la tradizionale offerta turistica del c.d. “viaggio di ritorno alle proprie origini”, realizzando una positiva influenza sui molteplici ambiti interconnessi; in quanto costituisce una buona pratica turistica di successo ed un valido mezzo “best practice” configurabile in molteplici contesti territoriali.

Il nuovo modello di turismo in trattazione sicuramente ben presto potrà divenire un pilastro portante della complessa strategia di sviluppo sostenibile ed un fattore per il miglioramento delle risorse locali, incoraggiando altresì ad avere una immagine positiva e attrattiva dell’Italia a livello internazionale, valorizzando anche le eccellenze dei prodotti tipici enogastronomici del territorio.

Il Prof. Filippo Grasso ha sottolineato che “È essenziale correggere la visione comune e promuovere un cambio di paradigma: il turismo delle radici non si riduce a un semplice viaggio di ritorno per i nostri connazionali all’estero. Il turismo delle radici è molto più di un semplice ritorno: è un’opportunità per riscoprire le proprie origini, apprezzare e valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e produttivo dei nostri territori siciliani, e sperimentare l’innovazione sociale e tecnologica applicata al turismo”.

In questo scenario trova una positiva collocazione la Piattaforma Italea, coordinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che è dedicata alla commercializzazione delle eccellenze dei prodotti tipici enogastronomici, alla filiera produttiva e alla promozione dei viaggi esperienziali delle radici.

Il Progetto Italea è dedicato a tutti coloro che già conoscono le proprie origini italiane e che desiderano organizzare un viaggio per conoscere i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati; è rivolto, inoltre, a quei soggetti che desiderano scoprire la propria discendenza italiana, che grazie ad una rete di genealogisti possono far conoscere agli interessati le proprie radici. La rete Italea si estende in tutte le regioni italiane al fine di informare, accogliere e assistere le persone interessate alla ricerca delle proprie radici.

Gli atenei in Italia rivestono una funzione basilare essendo il trait d’union tra il desiderio espresso dai viaggiatori di connettersi con le proprie radici e la ricchezza culturale e storica dei territori della Penisola; infatti, mediante collaborazioni, ricerche e programmi di scambio culturale, le università possono offrire un supporto prezioso e facilitare un’esperienza di viaggio più profonda e informata. Da ciò ne discente la promozione del patrimonio culturale italiano e la creazione di una rete globale di italodiscendenti connessi tra loro e con la loro terra d’origine.

Gli atenei possono sviluppare programmi specifici che coinvolgono gli studenti in progetti di valorizzazione delle radici culturali, organizzare eventi tematici e creare piattaforme digitali per facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze. In questo modo, l’esperienza del turismo delle radici diventa non solo un viaggio fisico, ma anche un percorso di crescita culturale e personale, arricchendo sia i visitatori che le comunità locali. Tra questi si segnala il Modello di governance turistica innovativa e sostenibile della Rete Metropolitana dei Comuni Messinesi per il Turismo delle Radici.

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